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Melt - Ferropolis. |
di: Francesca Schizzo
Sono state principalmente due le cose che hanno fatto di questo luglio uno dei momenti più felici della mia vita: una certa tortina al cioccolato che chiameremo -a caso- space cake, ed il Melt.
Chi a festival del genere era già stato mi aveva messa in guardia su quanto male si dorma in tenda, e sullo schifo che puoi trovare nei bagni, tant'è che alla fine l'opzione albergo mi è sembrata l'unica possibile per riuscire a tornare a casa senza troppe malattie.
Nessuno di loro però mi aveva detto che ci sarebbe voluta una certa preparazione per vedere esaudirsi in soli tre giorni gran parte dei miei desideri.
Il Melt si tiene a Ferropolis, vicino Dessau, un paese dove la gente nasce già vecchia. Lo fanno passare per un museo Open Air di grandi macchinari industriali, ma altro non è che una sconfinata area con scavatrici arruginite sparse, due pietre a terra, ed un lago con un po' di spiaggia.
Ma monta sei palchi, qualche faretto, chiama più di cento artisti a suonare, e sembrerà un posto meraviglioso, tra i più belli che si possano immaginare.