lunedì 25 luglio 2011

Bop Singlayer | Vol. 3

Quando ai tempi del liceo scoprii che J Dilla era dietro al 70% delle produzioni che mi piacevano iniziai a cercare qualcosa di suo e mi innamorai dei suoi dischi  (Donuts e Shining su tutti). Poi ho scoperto Chinoiseries ed anche lì è stato subito amore. Ora, c'è questo Vol.3 di Bop SingLayer e l'effetto è sempre lo stesso. Giacomo, che con le parole è bravo, prova a descrivervelo.
Luca Affatato è Bop Singlayer e quando metto su il suo Vol. 3 vengo assediato da tutte quelle inevitabili riflessioni imposte dal mestiere, da tutti quei rimandi dai quali è difficile liberarsi quando si racconta la musica. Pensa l’assurdo, raccontare la musica. Mettiamola così, questo ultrasintetico lavoro del casalingo Bop è l’equivalente del presentarsi al rinfresco di un matrimonio con un ultrapiccolo cabaret di pasticcini (posto che non so fare paragoni migliori). Questo lavoro è il risultato di raffinati ascolti ambient e raggamuffin anni ’80 (dai un’occhiata alla bellissima Country La Chapelle) dove sintetizzatori e sampler tinteggiano atmosfere allucinogene edulcorate da qualche levare di chitarra e da qualche eterea voce in secondo piano a mantecare l’impasto (Ice cream e Under your control). Un disco che si sposa con un buon vino rosso o con una serata sul divano a leggere De Lillo. 

- Giacomo

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