Robert Gligorov - Guernica |
E’ solo l’ultimo episodio, triste e sconfortante, di una tormentata storia d’amore tra il comune di Milano, ma non solo, e la maleducazione dilagante dell’arte contemporanea.
In principio furono le discutibili scelte artistiche della Fondazione Trussardi, poi arrivò l’uragano Sgarbi e la sua mostra omo-friendly e più recentemente Cattelan e il suo bisogno impellente di mandare tutti a quel paese con l’installazione L.O.V.E.; ora a ricoprire il ruolo di eretico nella città dei perbenismi arriva Robert Gligorov, macedone illuminato, riflessivo e fulmineo a cavallo tra i concettualismi delle installazioni e la cruda passionalità della body art.
H20 |
Guernica è un muro lungo 15 metri e alto 5 completamente ricoperto di carne animale, bistecche insomma; H2O è invece un acquario che al suo interno, come una matrioska, contiene una voliera con uccelli vivi. Ecco le serpi che hanno fatto inorridire i buon governatori della metropoli cosmopolita. Fa sorridere sapere che entrambe le installazioni hanno già dovuto rapportarsi con l’opinione pubblica essendo lavori esposti in precedenza, la prima a Firenze e la seconda a Madrid; ma Milano no, non può accettare.
La solita associazione animalista di turno e l’autorevolezza dell’Asl non potevano non unirsi al coro di sconcerto montato dal Comune per quelle fette di carne destinate sì a marcire entro tre giorni, ma, con tecniche neanche troppo sofisticate, promesse ad una vita più lunga e dignitosa, corredata dalle buone intenzioni di voler indirizzare poi le carni ad un canile comunale, terminata l’esposizione.
Altisonante e irremovibile, il No dell’amministrazione ha un sapore amaro: si faccia pure questa personale di Gligorov al Pac, ma quei due mostri dovranno essere abortiti.
Mi raccomando, dite a Lady Gaga di non indossare assolutamente il suo abitino di bistecche in un ipotetico incontro col sindaco Moratti!
Diego Giovannettone
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