mercoledì 13 luglio 2011

One Dimensional Man | A better man


Avevano preannunciato il loro ritorno tempo fa, con la promessa che tutto sarebbe stato diverso – inedito. Abbiamo atteso quasi impazienti il ritorno di una delle rock band più interessanti della Penisola e loro sono tornati a far parlare di sé con un disco tutto nuovo che non rischia di cadere nella monotonia – come certe storie (italiane). Vi stiamo parlando degli One Dimensional Man e del loro ultimo lavoro, A better man, uscito il 28 giugno per l’etichetta discografica La Tempesta International/Universal.

Il concedo degli ODM con il penultimo album, Take me away, e il grande successo de Il Teatro degli Orrori avevano fatto pensare che c’era stata una cesura, una pausa che in realtà assomigliava ad una fine. E invece no! A better man segna un ritorno tutto nuovo, che necessariamente vuole il confronto con gli ODM di sette anni fa: ora Capovilla non scrive più canzoni (a farlo è il poeta australiano Rossmore James Campbell) e il rock è più eclettico che infuriato. Ma allora non stiamo parlando degli ODM? -  si chiederà qualcuno. Certo che si. Stiamo parlando degli ODM che, come ogni uomo, si sono evoluti ed hanno trovato una dimensione matura. Così A better man, che gode di interessanti collaborazioni, è una sorta di opera della maturità della band che mescola pezzi totalmente nuovi e lontani, per certi versi, dallo stile degli ODM, come A better man o Fly, in cui la componente elettronica diventa fondamentale, a pezzi che invece richiamano quel noise rock puro che fu degli ODM, come This crazy o Ever smile again ruvide e aggressive che ricordano tanto la nota You kill me. This strange disease è un pezzo lento e triste nei toni; è il pezzo di chiusura, come se fosse un arrivederci, essenziale ma potente.
E gli One Dimensional Man hanno osato e, con A better man, hanno dimostrato ancora una volta di avere grande professionalità e di saperci stupire sempre. Non aspettatevi gli ODM di You kill me e basta, aspettatevi gli ODM in una “nuova dimensione”.
Buon ascolto.

- Enza Efes Ferrara

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