mercoledì 14 settembre 2011

Active Child – Playing House (feat. How To Dress Well) | Recensione di un nostalgico del 1998.


Che fosse inevitabile era ormai chiaro. Sono emozionato come una fan di Lenny Kravitz che in piazza del Duomo a Milano vede il proprio beniamino per la prima volta affacciarsi dal balcone di TRL con Giorgia Surina e Marco Maccarini, anche questi discretamente apprezzati da ella.
Per raccontarla con razionalità, quest’estate il cantautore californiano Active Child, ossessionato dalle arpe e dalle proprie lentiggini, rilascia, come secondo singolo dal proprio album di debutto, You Are All I See, un brano intitolato Playing House.
Il brano in questione è in featuring con How To Dress Well, un artista originario di Chicago, tra i maggiori esponenti della fulgida rinascita dell’R&B in chiave Lo-Fi.
Certo, posta in questi termini la notizia sembra non aver alcun valore minimamente considerevole, ma provate voi a crescere fin dalla tenera età di 9 anni con sulle spalle il fardello della rassegnazione per aver appurato che nulla dopo la hit The Boy Is Mine cantata da Brandy e Monica e prodotta da Rodney “Darkchild” Jerkins nel 1998 sarebbe suonato più armonioso alle vostre orecchie. Ecco, io sento che è arrivato il momento di rialzarsi dalla polvere e tornare a vivere.
Active Child e How To Dress Well, che per amor di cronaca, e decenza, chiameremo da ora in poi coi rispettivi nomi di battesimo, Patrick Grossi e Tom Krell, hanno confezionato non solo il perfetto seguito del sopracitato capolavoro di Brandy & Monica, ma sono addirittura riusciti nell’impresa di plasmarlo alla maniera più dreamy-synth possibile, per cui via libera a riverberi come se grandinasse e arpe come piccioni, tutto legato insieme dal falsetto cristallino che i due sintonizzano fino a confondere del tutto le proprie voci, su modello degli intrecci vocali tra B-Rocka e Mo’ (non conoscere gli also known degli artisti più rilevanti del panorama black è una condanna, oggi, ad una vita di stenti intellettuali).
Vani i precedenti e imbarazzanti tentativi di raggiungere lo status di The Boy Is Mine Part.II ad’opera di R.Kelly e Usher, nel 2007, con Same Girl, o Keyshia Cole e la stessa Monica nel 2009 in Trust; l’unico lenitivo, che negli ultimi mesi ha quietato le mie pene, è un estratto dal mix Perfect Lullaby del duo NGUZUNGUZU, autori di una rivisitazione del magnifico giro di arpe presente nella produzione di Darkchild. Due minuti di pura trascendenza.
Questione a parte è quella del videoclip che accompagna il singolo Playing House. Provate a fare una somma tra Laura Pausini diretta da Gaetano Morbioli e Beyoncé/Shakira dirette da Jake Nava, in più aggiungete una dose del miglior playback al quale vi ha abituati Christina Aguilera e amalgamate con la capacità espressiva di Jennifer Lopez; quello che otterrete neanche lontanamente sfiora il grado di pateticità che appartiene a questa clip, ma siamo seri, non conta ritrovarsi nel video due sagome che si baciano nelle retine di un adulto affetto da rutilismo, ciò che davvero ha importanza è lasciare che le arpe violentino le nostre orecchie e le voci avvolgano le nostre membra, così, come accadde in quel lontano 1998.





Playing House Feat. How To Dress Well [Official Video] 




- Diego Giovannettone

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