
Famiglia, infanzia, amicizie e adolescenza, pagine molte e cura moltissima in un volume che non annoia mai, non lascia mai cadere il respiro, l'attenzione, la voglia, l'empatia -brutta parola qua quantomai adatta-. Dall'infanzia poi si arriva alla giovinezza, all'età dei libri, della Normale e della Sorbonne, della filosofia, del teatro, delle sbornie nei cafè, delle conversazioni, del jazz, dei Balletti russi, dei timori immensi, della mente che più che mai cerca l'affine corrispondente, tutto per approdare poi, nelle ultime pagine, a un'affinata e assolutamente innamorata descrizione dell'ingresso primo e definitivo di Jean-Paul Sartre a sconfiggere quella che era stata per anni una solitudine mai sola.
Leggetelo, ora o domani, tanto non si corre, in casi come questo, il rischio che il tempo ne rovini la bellezza, il candore, la verità.
"Sartre rispondeva esattamente al sogno dei miei quindici anni: era l'alter-ego in cui ritrovavo, portate all'incandescenza, tutte le mie manie. Con lui avrei potuto sempre condividere tutto."
Memorie di una ragazza per bene
Simone De Beauvoir
Einaudi, Torino
Giulia Cavaliere
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