lunedì 6 giugno 2011

Le sorprendeti "Domande Secche Per Risposte Succose" de I Cani

Credit Federico M. Tribbioli
Ne parlano tutti tanto che forse aggiungono un quesito referendario appositamente per loro. Noi di DLSO siamo riusciti (finalmente) ad intervistarli per capirci qualcosa di più, fare un paio di considerazioni e farci consigliare due film, due serie tv e due libri. Signori e signore ecco
Le sorprendeti "Domande Secche Per Risposte Succose" de I Cani.


1) Ciao, presentati ai nostri lettori
Aaargh.
Siamo I Cani, gruppo electro-pop borghese di Roma. Probabilmente i lettori di Dance Like Shaquille O'Neal ci conoscono da qualche tempo visto che fu uno dei primi blog a parlare di noi. Ora è passato quasi un anno, è uscito il nostro sorprendente album d'esordio, il 12 giugno suoniamo al Mi Ami di Milano e finalmente riusciamo a fare un'intervista!

2) Come mai "I Cani"?
In realtà il nome è nato prima delle canzoni! Volevo un nome più generico possibile in modo che non fosse associato a un immaginario specifico. In italiano si dice "cane" per indicare sia cose positive che negative, dal migliore amico dell'uomo a un attore incapace. Noi in particolare facciamo canzoni tutte uguali da 4 accordi ma a quanto pare siamo comunque in grado di farci amare.

3) Quanti "cani" hanno partecipato alla realizzazione del disco? Quanti si esibiranno live al Mi Ami?
Il disco l'ho fatto praticamente da solo, con la collaborazione di Cris X (http://crisx.net) per "Roma Nord" e un piccolo aiuto di Marcello dei Jacqueries quando dovevo finirlo e non mi andava di suonare 4 accordi di pianoforte. Dal vivo saremo un branco. Cinque.

4) Ci siamo "conosciuti" come hai già detto tu circa un anno fa. Da allora cos'è cambiato?
Che ora c'è un album e un'etichetta! :) Quando ho rilasciato i primi due pezzi non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo e non avevo neanche focalizzato bene cosa fosse questo progetto e in che modo ne avrei potuto tirare fuori un album. Tutti i brani contenuti nel disco (eccetto Pariolini e Wes Anderson, ovviamente) sono stati scritti dopo, cercando di capire cosa potevo dire di personale e diverso.

5) Quand'è nata l'idea di fare un disco?
Più o meno è nata durante l'estate, ma ho deciso di fermarmi e riflettere e non iniziare a scrivere materiale più o meno fino a ottobre proprio perché volevo che si spegnesse quel minimo di hype che si era creato intorno al progetto. E' molto difficile scrivere sentendo addosso la pressione dei blog che parlano di te perché c'è il rischio di farsi influenzare dall'immagine che hanno costruito gli altri, e questo non è mai un bene, ti porta a dire cose insincere perché pensi che siano quello che gli altri vogliono sentire.

6) E' stato difficile trovare un'etichetta pronta a supportare il progetto senza caricarti di pressioni?
Grazie al cielo no! Ho avuto la fortuna di ricevere la proposta di 42 Records (nella persona di Emiliano Colasanti) poche settimane dopo l'uscita dei primi brani. Ho scelto di accettarla proprio quando ho capito che lui era l'interlocutore ideale: non si era fatto idee preconcette sul progetto e aveva intenzione di lasciarmi fare, ma al tempo stesso mi ha dato consigli preziosi e abbiamo deciso insieme molte cose. Anche la possibilità di collaborare con Giacomo Fiorenza (che ha coprodotto l'album) è stata una grande occasione. Socialismo Tascabile degli Offlaga Disco Pax è uno dei miei dischi italiani preferiti dell'ultimo decennio, e avere lo stesso produttore ha significato molto per me.

7) Si arriva quindi a "Il Sorprendente Album D'esordio Dei Cani". Commenti entusiastici ed altri estremamente negativi. Come ti sei spiegato o provi a spiegarti questo tifo da stadio?
Credo che sia inevitabile. Quest'album secondo me è davvero "pop" nel senso che è una cosa incredibilmente ovvia, ma solo una volta che l'ha fatta qualcuno. L'altro giorno Cristiano (Cris X) proprio per questo motivo mi ha regalato una spilla con la Fontana di Duchamp che ho molto gradito. :) Il punto praticamente è lo stesso: questo disco forse lo poteva fare chiunque, ma la cosa difficile è stata arrivare all'idea di farlo. Una cosa del genere polarizza inevitabilmente le reazioni: per qualcuno sono uno che ha avuto un'idea (più o meno geniale, più o meno importante), per altri sono un paraculo che vuole fama e soldi (quali soldi, poi?).

8) Senza dubbio però la risposta è stata particolarmente positiva, visto che l'album è entrato anche in classifica su Itunes. Te l'aspettavi?
Al contrario di quello che pensano molti questo disco è davvero una cosa personale, quindi evitare di farmi aspettative è stata proprio una questione di sopravvivenza emotiva. Immagino che sia un po' come quando hai un figlio e sai che qualunque cosa accada gli vuoi bene lo stesso. L'unico modo per affrontare questo progetto, per me, è fregarmene abbastanza di quello che ne pensano gli altri, sia in senso positivo che negativo. Ciò non toglie ovviamente che io sia contento che stia andando bene (se non altro per tutte le persone che ci hanno lavorato e investito).

9) Leggendo le critiche, si parla spesso dei testi forse troppo caratterizzati da una netta collocazione a livello geografico. In realtà se consideriamo le canzoni come racconti, gli stessi si prestano ad essere universali, basta sostituire alcuni riferimenti con quelli dei propri luoghi. Come sono nati? Consideri un limite la forte collocazione o un pregio?
Non credo sia un limite o un pregio ma solo il mio modo per dire le cose. Scrivendo mi accorgevo che ero molto più soddisfatto quando chiamavo i luoghi con il loro nome. Il disco, almeno per quanto mi riguarda, non parla di American Apparel o del Fish'n'Chips, ma di personaggi che hanno un loro significato al di là della Roma del 2011. Tanto per fare un esempio: non penso che molti dei lettori di Moby Dick abbiano mai messo piede su una baleniera, ma questo non lo rende un'opera "limitata".

10) Mettendo da parte il disco, cosa ascoltano I Cani in questo periodo?
Sono contento di ricevere questa domanda adesso perché posso nominare due dischi italiani, cosa che capita raramente! Uno è D' parte seconda di Dargen D'Amico (lo so che è uscito un sacco di tempo fa, sto recuperando un po' di ascolti di questi mesi) e l'altro è Legna dei Gazebo Penguins.

11) Direi che abbiamo parlato abbastanza, anche perché se l'intervista è troppo lunga finisce che non la legge più nessuno. Quindi, ecco la classica domanda finale di DLSO:
Saluta i lettori nella tua lingua preferita e consigliaci due film, due telefilm e due libri (uno recente e l'altro passato).
Bella! (La mia lingua preferita ovviamente è il gergo dei gggiovani).
Film attuale è la più difficile perché non vado al cinema da tantissimo tempo, però voglio assolutamente andare a vedere The Tree Of Life, quindi facciamo quello.

Film passato consiglio assolutamente "La Jetée" di Chris Marker e da domani sarà anche chiaro perché. :)
Serie TV attuale senza alcun dubbio Mad Men, però raccomando anche Eastbound & Down se volete piegarvi in due dal ridere (e se riuscite a trovarla). Serie TV passata: Twin Peaks, che ho appena finito di vedere.
Libro attuale: Storia della mia purezza, di Francesco Pacifico. Per quanto riguarda libro passato va bene un racconto? Il carteggio Aspern, di Henry James.




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