Un sound essenzialmente indie e poi solo le parole dei testi, forti e scostanti, sottolineate da accenni elettrificati (Glicine). Questo giorno il prossimo anno è un album che vive di due anime: da una parte l’anima cantautorale, dimessa ed essenziale, dall’altra l’anima indie-rock che rimanda a qualche canzone dei Baustelle o degli Afterhours. Le dieci tracce contenute nell’album si modificano di continuo, nello stile e nel tono, come uno stato d’animo. Cara rivoluzione apre l’abum ed è un pezzo indie rock come si deve, deciso a ribadire un concetto, un’idea. Al contrario Praga è dimessa, malinconica e introversa. Con Viola, che è uno dei pezzi musicalmente più interessanti dell’album (insieme a Glicine), si cambia ancora “umore”: qui c’è spazio per le chitarre elettrificate e per un grido.
Questo giorno il prossimo anno non è forse uno degli album più interessanti, prodotti nel 2011, ma è certamente uno di quegli album che senza che te ne accorga ti entra dentro, già dal primo ascolto, proprio perché riesce a parlarti e raccontarti una storia molto simile a quella di ognuno di noi. Va, inoltre, riconosciuta la grande capacità stilistica e comunicativa che hanno dimostrato i Nadiè in dieci anni di attività. Per adesso ci limiteremo a consigliarvi di mettervi subito le cuffie e vi auguriamo buon ascolto!
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