Nativo dell’est Europa, autodidatta, fotografo, video maker, talento che ispira buona educazione e manierismo, il ragazzo di periferia che guarda cortometraggi di Michel Gondry e ascolta Kate Bush. Questo è Yoann Lemoine. Poi c’è Woodkid. Il suo alterego, cantante, produttore musicale, nuovo astro di quella musica definita con l’accostamento di due o più generi poco riconoscibili attraverso un trattino.
Il 28 Marzo è uscito il suo Ep di debutto, Iron, ed è già un caso. In primo piano il singolo omonimo, dichiarazione d’indipendenza in pieno baroque pop, accompagnato da un video, diretto da lui stesso, che ha da subito scosso i coolhunter figli di hedi slimane, di quelli che uno shoot non è interessante se non vi compaiono tatuaggi in numero maggiore rispetto ai centimetri quadrati di epidermide mostrati, di quelli che black & white never whitout, di quelli che in slow motion ci vedrei anche un tg perché fà più gorgeous, di quelli che … c’è agyness deyn! Epocale e solenne, la musica di Woodkid si pone come ponte tra le arroganze a tratti tribali dei These New Puritans e le suggestioni folk, o meglio native, dei Beirut, interpretando un gusto tutto statunitense con una proprietà vocale tipica di chi ha ascoltato Antony Hegarty fino all’obesità causata dal senso di appartenenza. Vocals e instrumental vengono posti in competizione tra loro per il dominio sulla sensibilità dell’ascoltatore in un ansioso concerto carico di patriottismo da 4 Luglio. E’ riflessivo e metafisico, raccoglie in musica l’estetica misantropa di Edward Hopper e Stephen Shore. Ha insomma così meritato il nostro follow.
Ora condividete sul vostro profilo facebook il video di Teenage Dream e specificate: remarkable for being directed by the amazing Yoann Lemoine.
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