giovedì 28 aprile 2011

Domande secche per risposte stilose: Cheap Industry intervista gli Atari


Oggi per la rubrica “Domande Secche per risposte Stilose” il Cheap Industry Staff al completo e in grande spolvero intervista Riccardo Abbruzzese, player two degli Atari, "duo napoletano di belle speranze" come li ha definiti qualcuno tempo fa.
Ok, lo ammettiamo siamo fan del loro sound dai tempi di “Sexy games for happy family”, il loro album d’esordio nel 2008, un successone tutto 8 bit. Abbiamo seguito i loro live, cantato sotto la doccia i loro pezzi, vi diciamo che sono bravi ma siamo palesemente di parte. Li abbiamo lasciati nel 2008 a fare evoluzioni elettroniche nelle loro fighissime divise robotiche, ma nel mondo degli Atari, aka Riccardo Abbruzzese e Alfredo Maddaluno, ci sono un sacco di novità, ne abbiamo avuto conferma vedendoli una manciata di giorni fa live a Napoli.





Ascoltando ”Poisoned apple pie” il singolo del vostro album d’esordio “Sexy games for happy family” del 2008 e accostandolo a “If My Brain Was A Program” che è il vostro ultimo singolo, vediamo un radicale cambio di direzione. In alcune interviste avete dichiarato chiaramente la volontà di prendere una certa distanza dalla musica elettronica anni 80’. La vostra formazione si è allargata e adesso Marco Caligiuri, già batterista dei The Collettivo è dei vostri. Avete smesso per sempre le divise di player 1 e player 2 ?

Io direi più che una volontà, si tratta di lasciarsi andare senza volersi appiccicare addosso un mood, è passato del tempo da Sexy Games, un rinnovo era inevitabile. Ovviamente, cambia la musica e si cambiano pure gli abiti..


 Il rapporto con la moda per un uomo è una cosa non sempre facile, per un artista poi il compito è ancora più arduo. Quanto è importante per voi il modo in cui vi presentate al pubblico ?
Un artista, più che rapportarsi con la moda ha in genere il potere di lanciarla, proponendo un'immagine, uno status, uno stile che si ripercuote anche su ciò che fa. Noi in passato abbiamo cercato di proporre un modello nostro, un'immagine che trovava coerenza con la musica che suonavamo. Da qualche tempo invece cerchiamo di dare più importanza alla musica piuttosto che all'immagine della band.

Come scegliete cosa indossare prima di un live?


Non avendo più una divisa di scena ora scegliamo gli abiti che vogliamo, senza metterci d'accordo. In questo modo può capitare di salire sul palco ed avere ognuno un look diverso, in modo da accentuare la nostra varietà di stili.


Ci sono dei feticci che portate con voi ogni volta che vi esibite o qualche rito che fate prima di salire sul palco?


A dire la verità io ce l'ho qualche oggetto ricorrente nella mia borsa da viaggio, ma non si tratta di amuleti di scaramanzia, più che altro di oggetti che scordo di mettere via dalla borsa e non facciamo nessun rituale prima dei concerti. Cerchiamo di dominare quell'emozione che viene sempre prima di iniziare un'esibizione e magari speriamo di non aver scordato nulla...

Ci sono dei negozi a cui siete affezionati che volete segnalarci?


Negozi in particolare non proprio, in genere ci occupiamo in maniera piuttosto passiva sul vestiario, pur piacendoci i toni vintage, non abbiamo un negozio di rifermento.
Ehy! Gli Atari in questi giorni hanno dato vita ad un altro piccolo progetto nel progetto:  ATARI's YEARBOOK. Come aderire all’iniziativa? Invia (a questo indirizzo =>  info@theatari.com) una fotografia in formato tessera, non superiore a 100 Kb, entrerà a far parte dei visuals che saranno proiettati durante i concerti degli Atari, noi partecipiamo..e tu?!

1 commento:

  1. Anche io sono doppiamente di parte, ma...mi piace, mi piace, mi piace!!!

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