I pugni, gli errori, le lacrime, le serate cieche e nude, le università chiuse, il passato, gli amori, gli umori, le grida. Non è tempo di stare in silenzio questo. Siamo rimasti soli con noi stessi. E se lo sfogo rende liberi allora urliamo insieme, fino allo sfinimento, Lacrima/Pantera.
Il sound, che convenzionalmente chiamiamo “chaos and roll” è fortissimo: ti scuote e ti schiaffeggia, e tu puoi cercare di essere docile, ma non ce la fai. The Death Of Anna Karina con il loro ultimo lavoro, Lacrima/Pantera, uscito per l’etichetta discografica Unhip Records, osano in tutto, con le parole, con gli arrangiamenti, dando vita ad un prodotto estremamente crudo che nonostante tutto riesce a toccarti il cuore e senza pensarci su te ne innamori! La dissoluzione è tutto ciò che si vede. La fine è una meta. Il nulla è una circostanza. È una camera, elettrica, piccola come un mondo quella dei TDOAK nella quale accade di tutto: la vita si rincorre e le chitarre sono fatte per essere “rotte” (dal suono). Siamo incazzati. Vogliamo urlare affinché qualcuno ci senta: hardcore puro e un’anticipazione – consapevole - del mondo fatta attraverso sensibilità vigili che non temono di essere odiate. Così ogni traccia è una coltellata, uno sputo della realtà in faccia al mondo. È un “viaggio musicale” al limite: la parola d’ordine è “essere concreti” – che poi diventi anche forte nei toni ed è lecito! Strumentale è tutto questo: non servono nemmeno le parole a volte; un pezzo strumentale, per l’appunto, che tiene unite le due anime della band di Correggio, quella noise, più tenue e più intima e quella hardcore, ribelle e psicopatica che ha voglia di liberare tutta la rabbia che trattiene dentro. E se proprio non ce la faremo più a sopravvivere in questo paese ci faremo trovare pronti, amore e ce ne andremo via, portando con noi poche cose (mediamente sane!): Così che non potranno più prenderci è una condizione mentale, un amore, un allarme, una corsa e via, lontano, altrove!
I The Death Of Anna Karina con Lacrima/Pantera ci hanno descritto, urlandocelo in faccia, un mondo che in qualche modo ci appartiene. Siate forti, trattenete il respiro e, poi, liberatevi anche voi.
Di fronte a noi il nulla, ma noi ci siamo! (Buon ascolto e tanti complimenti TDOAK!)
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